Assistenza in oncologia - Oncologia integrata




Ambulatorio di Oncologia Energetica

Via Vittorio Locchi n° 6 - 00197 Roma - 327.7119927


Lo scopo di queste terapie è utilizzare al meglio le risorse di ogni paziente per combattere la malattia.

I pazienti affetti da malattia tumorale vengono trattati mediante l’agopuntura, l’auricoloterapia, la dietologia e la fitoterapia di drenaggio. Queste metodiche vengono affiancate alle usuali terapie occidentali per assistere e sostenere il malato nel suo percorso terapeutico in tutte le sue diverse tappe: la chirurgia, la chemioterapia, la radioterapia.
Dopo questa fase viene iniziato un trattamento mirato al sostegno del sistema immunitario specificamente coinvolto nella lotta contro il tumore.

L'agopuntura fa parte del moderno concetto di oncologia integrata.

Questa pratica è largamente diffusa nei migliori centri oncologici del mondo, soprattutto negli USA. Negli ultimi anni anche in Italia l'oncologia integrata comincia a essere introdotta nelle istituzioni più prestigiose .

Nel 2017 l'American Cancer Society ha pubblicato una revisione scientifica accurata dell'impatto dell'agopuntura all'interno dell'oncologia integrata, stabilendo la sua grande efficacia.

Purtroppo, nonostante queste importanti evoluzioni, la visione che si ha negli ospedali pubblici dell'agopuntura è ancora limitata al sempice effetto sui sintomi mentre l'approccio terapeutico della Medicina Classica Cinese offre enormi potenzialità per migliorare l'effetto complessivo dell'insieme delle terapie oncologiche, attraverso un approccio non sintomatico ma approfondito, complessivo, olistico e personalizzato.

Il dott. Emilio Simongini ha sviluppato l'ambulatorio di oncologia energetica per indirizzare la reazione della parte sana del paziente laddove l'oncologia si occupa esclusivamente del trattamento del tumore, realizzando in questo una combinazione estremamente vantaggiosa.





Materiali a disposizione



Cancer Clinic 
							Oncologia in Medicina Classica Cinese A cura di Emilio Simongini e Leda Bultrini

14 - Le Lezioni di Jeffrey Yuen
Cancer Clinic

Oncologia in Medicina Classica Cinese
Sostenere il malato e combattere la malattia


Edizioni XIN SHU, Roma, 2010. pp. 242 cm 28
ISBN 978-88-94958-11-9

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Approccio generale alla malattia oncologica



La Mandorla

La Mandorla
Fogli elettronici di medicina tradizionale e non convenzionale


Anno XV – Numero 58 – Settembre 2011

Integrazione dell’agopuntura nelle terapie oncologiche.


Emilio Simongini - agopunturasim@yahoo.it


Sommario In questo articolo si propone un dialogo tra la medicina cinese e la medicina occidentale per intervenire insieme nella malattia oncologica. Si utilizza, appositamente, un linguaggio semplificato e colloquiale per cercare di infrangere le barriere e i preconcetti che, spesso, separano i medici praticanti le due discipline.
Questo atteggiamento diffuso di chiusura a priori rischia di privare i malati di questa grave malattia di un efficace sistema di supporto.

Parole chiave: oncologia, medicina biointegrata, agopuntura, chemioterapia.

Abstract This article proposes a dialogue between Chinese and Western medicine to take jointly act on cancer. It is specifically used a simplified language to try to break down barriers and misconceptions that often separate the physicians practicing the two disciplines. This widespread attitude of closure threatens to deprive patients, suffering of this serious illness, of an effective supporting system. Keywords: oncology, integrative medicine, acupuncture, chemotherapy.


Ma come sarebbe, è possibile curare il tumore con l’agopuntura?
È la domanda che ci viene rivolta da chiunque entri in contatto con questa parte della nostra pratica clinica. È una domanda che, invariabilmente, già contiene, nel tono della voce, una risposta incredula e scettica. Se l’interlocutore, poi, è un medico o un operatore sanitario, l’intonazione rivela anche un po’ di commiserazione, se non di sospetto.
Ma qual è il fondamento di questo scetticismo? La gravità della malattia? L’acquisizione culturale che si tratta di una condizione estrema? Il dato di fatto che anche la “medicina scientifica” fatica molto ad avere successo, pur mettendo in campo tecnologie avanzatissime? Che quella stessa medicina è costretta ad agire in modo aggressivo e, spesso, distruttivo, con interventi demolitivi e terapie molto tossiche? E, se è così, figuriamoci, cosa potrà mai fare una “semplice” agopuntura?
Se si analizzano meglio queste argomentazioni, si vede bene, però, che non contengono alcun elemento sfavorevole all’agopuntura. Riaffermano solo la circostanza che ci si trova di fronte ad una condizione grave, estrema, nella quale la vita è in pericolo e ogni intervento, terapia, impegno e sacrificio, sono giustificati, per cercare di sconfiggere o, almeno, contenere, la “bestia che divora”.
Naturalmente, tutto ciò è vero e condivisibile. La lotta, in questa condizione, non consente sconti o tentennamenti, non permette distrazioni o superficialità. Ma ancora non si vede un elemento a discapito dell’agopuntura. A volte si incontra, anche presso medici illustri e stimati, una decisa ostilità, che continua a stupire noi operatori di “medicina naturale”, perché ci sembra che questa contrapposizione tra “scientifica” e “naturale”, trascuri l’elemento più importante: la “medicina”. Siamo tutti, questo è il senso, dalla stessa parte della barricata e non ci sono, o non ci dovrebbero essere, interessi contrastanti, ma solo l’impegno comune per il futuro del paziente.
L’altro elemento, che viene spontaneo considerare, è la cognizione di causa. Ogni volta che ci troviamo a discutere con un collega “allopatico” gli chiediamo di prendersi cinque minuti di solitaria calma, per riflettere, nel proprio intimo e non nella foga della discussione, su cosa davvero conosce a proposito dell’agopuntura e sulle ragioni sulle quali si fonda la sua contrarietà; nove volte su dieci la risposta è che, poiché non ne sa nulla e non se ne parla sulle riviste scientifiche accreditate, non è possibile che funzioni.
Questa risposta, a ben vedere, è solo un’ammissione di ignoranza. Ma non dappertutto il pensiero medico dominante è questo e nei paesi di cultura anglosassone, per tralasciare di parlare dei cinesi, la contrapposizione si è stemperata da tempo, trascinata via dalle evidenze. I più prestigiosi istituti e ospedali oncologici nel nord Europa, in Germania e negli USA1 hanno, da tempo, efficienti reparti di medicina complementare e offrono l’ausilio delle terapie naturali insieme a quello dei trattamenti “scientifici”. Negli Stati Uniti, il paese con la medicina più avanzata, tecnologica e costosa del mondo, un malato oncologico su tre si cura con le medicine naturali, senza essere costretto a nasconderlo al suo medico oncologo, come spesso, invece, avviene nel sud dell’Europa.
Quanto poi all’argomento relativo alla presenza sulle riviste scientifiche, la risposta più diretta la si trova facendo una semplice ricerca bibliografica, a seguito della quale si vedranno comparire centinaia di lavori pubblicati su riviste indicizzate da PubMed, sempre tralasciando la letteratura medica cinese di impostazione tradizionale, che è di oceaniche proporzioni.
Questi sono i fatti che forniscono risposte alla domanda iniziale: il contributo delle “medicine naturali” è utile; è possibile curare il cancro con l’agopuntura. Se si guarda alla moderna oncologia, che tanti preziosi passi avanti ha fatto nella lotta contro il tumore, si vede come si vada sempre più verso la sapiente combinazione di diverse terapie, di interventi chirurgici, il meno demolitivi possibile, di farmaci chemioterapici e farmaci biologici e ad azione immunitaria, di radioterapie mirate e ben dosate. Si mettono in atto, insieme, tutti questi percorsi cercando di trarre, da ognuna delle procedure, la maggiore efficacia ed i minori effetti avversi. Le metodiche diagnostiche, sempre più avanzate, consentono di monitorare e comprendere in che modo il tumore risponde e come si comporta. In questo contesto di interdisciplinarietà, perché privarsi, allora, dell’agopuntura? Essa è una pratica medica molto sperimentata, potente, efficace e priva di effetti collaterali, che va ad agire sull’elemento che rimane escluso da tutte queste attenzioni: la risposta del singolo malato. La sua capacità di sopportare i farmaci, la sua velocità di ripresa dagli interventi chirurgici, l’efficienza del suo sistema immunitario, la sua risposta psicologica e spirituale.
Non vi è, in questa considerazione, nessuna sterile critica all’impostazione statistica della medicina moderna. Non c’è altra strada per sapere quale procedura chirurgica dia più garanzie di successo, quale sia il cocktail di farmaci che garantisce la maggiore sopravvivenza o in quali casi una radioterapia allunghi l’aspettativa di vita, se non quella di valutare la significatività statistica. Lo stesso vale per l’introduzione di nuovi farmaci e di nuove procedure. Sono i metodi scientifici, che hanno consentito di fare tanta strada e tanto lontano, ancora, porteranno. Ma ognuno deve fare bene il suo lavoro. Il chirurgo deve asportare al meglio il tumore, il radioterapista deve bruciarlo, ben indirizzando le attrezzature migliori. L’oncologo deve scegliere e gestire la combinazione di farmaci più idonea per quello specifico tipo di cancro. Ognuno di loro deve essere altamente competente e specializzato. A nessuno di loro dobbiamo chiedere niente di diverso. Se il cocktail A dà una sopravvivenza del 45% e il cocktail B una del 55%, il bravo oncologo è quello che, aggiornato, conosce il cocktail B e lo sa gestire. Il bravo chirurgo è quello che conosce le tecniche più avanzate e le sa usare con maestria. Da queste onerose competenze non vanno distratti. A noi compete Gianfranco (Mario, Francesca, Luisa ...). Perché l’agopuntura mette a disposizione gli strumenti per agire terapeuticamente, non sul cancro X o il linfoma Y, ma su quella persona specifica ed unica che, in questo momento della sua vita, sta combattendo contro il cancro. E lo fa a modo suo, portando nella lotta la sua costituzione fisica, il suo vissuto, la sua reattività, il suo sistema immunitario (con gli incontri e le battaglie che ha avuto).
È difficile pensare che l’agopuntura, da sola, sconfigga il cancro. Ma la chemioterapia, da sola, lo fa? E la chirurgia? No. È insieme che si vince, alleati, terapeuti e pazienti, contro il nemico comune. L’agopuntura può svolgere un ruolo insostituibile, in quanto si preoccupa di gestire quel settore che è lasciato scoperto dalla medicina scientifica: l’individualità, la reattività di ogni singolo, che sommata a tutte le altre costituisce il comportamento statisticamente significativo, ma che nella puntuale vicenda patologica sfugge ad ogni incasellamento.
La caratteristica propria della medicina cinese è di agire sulla reattività individuale. Gli aghi non veicolano alcuna sostanza estranea, ma sollecitano il corpo, agendo sul sistema omeostatico, per stimolare delle funzioni carenti o eliminare degli impedimenti funzionali. È l’individuo che risponde a questo stimolo. Da questa particolarità deriva la sua efficacia nel ridurre gli effetti collaterali dei farmaci o nell’accelerare i processi di detossificazione. Il sistema dei meridiani fornisce una via di accesso all’apparato immunitario ed è universalmente riconosciuto che la vera battaglia a lungo termine con il cancro si combatte sul fronte immunitario.
La medicina cinese offre strumenti utilissimi anche a livello diagnostico. Anche in questo caso ponendosi su un piano diverso da quello scientifico: la TAC, la PET o quant’altro, ci diranno se la massa è cresciuta o se si è estesa e, di conseguenza, se è necessario praticare un altro intervento o un’altra terapia. La diagnostica, in sostanza, è rivolta al tumore e al suo comportamento, non al paziente e, lo ripetiamo, è indispensabile che sia così. La diagnostica energetica può fornire altre informazioni ed aiutare in maniera determinante le scelte terapeutiche. Questo perché si basa sulle caratteristiche dell’individuo, sullo studio della sua costituzione, delle sue modalità di reazione, delle sue risorse residue.

Perché siano più comprensibili queste affermazioni e le possibilità di collaborazione tra le due medicine, si consideri l’esempio di una paziente alla quale è stato asportato un tumore al seno e nella quale un certo numero di linfonodi sia risultato positivo. L’oncologia moderna ci dice che in questi casi le possibilità di sopravvivenza a 5 anni aumentano di molto se si praticano una chemioterapia e una radioterapia. Quindi non sussistono dubbi sul fatto che si debba intraprendere questa strada. Le scelte sono compiute, correttamente, in base al tipo di tumore e alla sua estensione.
Ma se, nel corso della chemioterapia, l’organismo di quella paziente ha accumulato un eccessivo carico tossico, le funzioni del fegato sono molto alterate, le mucose digestive infiammate e danneggiate e il sistema immunitario compromesso dalla tossicità midollare dei farmaci, quella persona potrebbe non essere in grado di sostenere tutte le terapie programmate, riducendo le percentuali di successo. Se l’organismo è molto squilibrato al momento di subire la radioterapia, può andare più facilmente incontro agli effetti avversi, anche molto gravi. In alcune casistiche si parla di una mortalità per cause cardiache vicina al 20%, 2 in seguito a radioterapia. Esiste anche una significativa incidenza di comparsa di altri tumori o linfomi, a distanza di tempo, per via della compromissione immunitaria.
Vediamo, adesso, come sta Luisa e come, con la medicina cinese, seguiamo la sua vicenda. Dall’intervento è uscita benino, un po’ indebolita e un po’ spaventata sull’immediato futuro. La medicina cinese procede a tonificare le energie che hanno un ruolo nutritivo (definite Xue) e a stimolare le funzioni del fegato; in questo modo si facilita la guarigione chirurgica, si scongiurano le complicazioni infettive, si favorisce lo smaltimento dell’anestesia3. Queste energie hanno anche un effetto positivo sulla situazione psicologica, aiutano ad essere più sereni e ad affrontare gli impegni (il fegato sostiene il coraggio!).
Luisa, tornata subito in forze, affronta la chemioterapia e non salta neppure una seduta del ciclo previsto, sopportando alla meglio il disastro della caduta dei capelli. Neanche la nausea è stata poi così terribile. L’agopuntura l’ha accompagnata, tonificando la cosiddetta energia alimentare (Gu Qi), in modo che le mucose e le funzioni digestive non abbiano subito troppi danni. Ha provveduto a decongestionare il fegato, magari aiutandosi con qualche erba depurativa, che ha anche aiutato l’intestino, ed ha sostenuto le funzioni dei midolli e della milza, in modo da ripristinare al più presto un discreto assetto dei globuli bianchi.
È arrivato il momento di fare la radioterapia. La valutazione diagnostica energetica non si interessa di misurare o localizzare le masse tumorali ma si occupa dello stato reattivo di Luisa: la radioterapia porterà molto calore all’interno del corpo e ci si deve assicurare che lei sia in grado di riceverlo e di smaltirlo. Si valuta, allora lo stato del suo Yin, un’energia che rappresenta la capacita di idratazione del corpo e che ci può dire se quell’organismo potrà sopportare le radiazioni o se ne avrà solo disastri. Se lo Yin è carente, sarà opportuno tonificarlo e nutrirlo, rimandando di qualche settimana la radioterapia, nel corso della quale ci si preoccuperà di mantenere attivi i meccanismi di depurazione che il corpo ha a disposizione per smaltire il calore (i cosiddetti “punti mare”).
Luisa ha sostenuto tutti i cicli di chemioterapia, tutte le applicazioni di radiazioni; qualche sofferenza non è mancata, ma ora tutto procede per il meglio ed è fiduciosa di stare dalla parte “buona” della statistica; non le resta che affrontare i prossimi semestri, con i controlli e le verifiche periodiche. Non sarà sola, perché è proprio adesso, quando la medicina scientifica ha terminato la sua azione ed aspetta, che la medicina cinese diventa protagonista. Si procede stimolando le funzioni degli organi più sollecitati, il fegato, il midollo osseo, l’apparato digerente; si avvia una profonda disintossicazione del corpo per eliminare quello che viene definito “calore latente”, il quale costituisce l’alterazione energetica alla base dell’insorgenza del cancro, di quello passato e di quelli possibili futuri. Si ripristina e si rafforza il sistema immunitario e si cura la corretta alimentazione.
Il concetto, in sintesi, è che le chemio e le radioterapie possono essere molto efficaci nel trattare il tumore, ma che spesso non raggiungono il loro obiettivo perché il corpo non le sopporta ed il danno alle cellule sane impedisce di eliminare del tutto le cellule malate. L’agopuntura cerca di sostenere e proteggere le cellule sane, perché da vittime diventino coprotagoniste dell’azione terapeutica complessiva. Una volta finite le cure, poi, non ci si accontenta di “sperare” che l’organismo ce la faccia, ma si agisce, in maniera mirata, perché ciò avvenga, rimuovendo il gran carico di tossine e di danno ossidativo che si è prodotto e riattivando il sistema immunitario.
Anche Francesca, la sorella di Luisa, adesso segue la medicina cinese. Continua a sottoporsi regolarmente alle mammografie prescritte e intanto si sottopone a cicli di agopuntura che cercano di prevenire che quel calore latente si manifesti. L’agopuntore si è molto interessato a quel vecchio nodulo tiroideo e a certi problemi con dei denti devitalizzati, perché sospetta che siano le prime manifestazioni evidenti di quello stesso calore.
Quel che vogliamo dire è che la medicina cinese ha un ruolo eccellente anche nel campo della prevenzione. Ancora una volta si pone su un piano diverso, di fianco alla medicina scientifica, nella quale la prevenzione corrisponde, sostanzialmente, alla diagnosi precoce. La medicina cinese ambisce ad essere preventiva in senso più letterale, in quanto mira alla riduzione o eliminazione di quegli squilibri che determinano l’insorgenza della malattia neoplastica (la stasi e il calore latente).

In conclusione, torniamo a rispondere alla domanda iniziale: ma come sarebbe, è possibile curare il tumore con l’agopuntura?
Questa volta la risposta all’immaginario interlocutore, sia esso un medico o un paziente, la diamo appoggiandogli la mano sulla spalla con un gesto di fratellanza: non sosteniamo che sia facile, non è facile per nessuno, ma insieme ce la possiamo fare. Proviamoci.

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Articoli



La Mandorla

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Fogli elettronici di medicina tradizionale e non convenzionale


Anno XV – Numero 58 – Settembre 2011

L’agopuntura nella cura del cancro: una visione sistematica.


Emilio Simongini - agopunturasim@yahoo.it
Rosa Brotzu - r.brotzu@agopuntura.org
Carlo Di Stanislao - c.distanislao@agopuntura.org


Sommario Esistono numerosissime esperienze scientifiche sull’efficacia dell’agopuntura nel trattamento di sostegno per il malato oncologico che viene sottoposto a chemioterapie e radioterapie. Queste esperienze sono focalizzate al trattamento dei diversi sintomi che compaiono come eventi avversi nel corso delle terapie occidentali. In questo lavoro si propone un approccio più esteso e globale al trattamento del malato oncologico, sfruttando le enormi possibilità offerte dalla medicina cinese e dalla fitoterapia, per intervenire non solo sugli effetti indesiderati ma per agire anche sulla risposta immunitaria del singolo malato, la quale costituisce un fattore fondamentale per la vittoria finale. Gli autori propongono un sistema globale di diagnosi e cura, fondato sull’approccio meridianico, all’interno del quale trovano una armoniosa collocazione le diverse terapie scientifiche e complementari.

Parole chiave: oncologia energetica, agopuntura, immunostimolazione, chemioterapia, meridiani secondari.

Abstract There are many scientific publications about the efficacy of acupuncture for the support of the cancer patients who are undergoing chemotherapy and radiotherapy. These experiences are focused on the treatment of various symptoms that appear as adverse events in the course of western therapies. This work proposes a more extended and comprehensive treatment of cancer patients, taking advantage from the enormous opportunities offered by Chinese medicine and herbal medicine, not only in order to intervene not only on the side effects but also to act on the immune response of the single patient, which is a key factor for success. The authors propose a comprehensive system of diagnosis and treatment, based on meridians system, within which the various complementary and scientific therapies have an harmonious position.

Keywords: oncology, acupuncture, immune system, chemotherapy, secondary meridians.


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Fogli elettronici di medicina tradizionale e non convenzionale


ANNO XVIII – N. 68 – Marzo 2014

I linfomi in medicina cinese: inquadramento generale ed esperienze cliniche


Emilio Simongini - agopunturasim@yahoo.it
                                          Marilena Soldano


Sommario Si descrive l’inquadramento dei linfomi secondo l’impostazione, seguita dal nostro gruppo, per l’assistenza ai pazienti oncologici attraverso la medicina classica cinese. Le peculiarità dei linfomi in campo oncologico sono tali da coinvolgere diversi livelli energetici nel sistema omeostatico dell’individuo, con interessamento sia dello strato Wei, legato all’aspetto immunitario dei linfociti, sia di quello Ying, per l’appartenenza al sangue, sia a livello Yuan per il coinvolgimento, nella patologia e nella terapia occidentale, del midollo osseo. La medicina cinese si propone di sostenere il malato nel suo percorso terapeutico, affiancandosi alle consolidate terapie della medicina occidentale per renderle più tollerabili e, quindi, efficaci.

Parole chiave: linfomi, latenza, livelli energetici, agopuntura, disintossicazione, medicina biointegrata.

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Abstract The authors describes the lymphomas clinic according to the approach followed by our group, for the assistance to cancer patients through classical Chinese medicine. The peculiarities of lymphomas in oncology are likely to involve different energy levels in the homeostatic system of the individual, with involvement of both the layer Wei, linked to the aspect of immune cells, both of the Ying, pertaining to blood, both at Yuan level for involvement, in western pathology and therapies, of the bone marrow. Chinese medicine proposes to support the patient in his treatment path, joining the consolidated therapies of Western medicine to make them more tolerable and, therefore, effective.

Keywords: lymphomas, latency, energy levels, acupuncture, detoxification, integrated oncology

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MSKCC Memorial Sloan-Kettering Cancer Center — the world's oldest and largest private cancer center — has devoted more than 125 years to exceptional patient care, innovative research, and outstanding educational programs. Today, we are one of 41 National Cancer Institute–designated Comprehensive Cancer Centers, with state-of-the-art science flourishing side by side with clinical studies and treatment. [...] We have studied the effectiveness of acupuncture for the treatment of symptoms such as fatigue, shortness of breath, xerostomia, hot flashes, nausea, neuropathy, and pain. We have also published studies on acupuncture for postsurgical pain and dysfunction, saliva production in head and neck cancer patients, hot flashes, post-chemotherapy fatigue, and more.


ARTOI Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate (A.R.T.O.I.) è una Associazione no-profit, organizzazione professionale multidisciplinare, dedicata allo studio, ricerca ed applicazione di trattamenti oncologici attraverso l’uso integrato di più opzioni terapeutiche.
Ciascuna opzione richiede prodotti naturali e botanici, nutrizione, agopuntura, terapia mente-corpo ed altre modalità complementari.


SIOSociety for Integrative Oncology To advance evidence based, comprehensive, integrative healthcare to improve the lives of people affected by cancer. Founded in 2003, SIO is the premier multi-disciplinary professional organization for integrative oncology.




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